Non tutti sanno che Anna Maria Barbera, nota al grande pubblico per la tenera quanto provocatoria forza di Sconsy (Zelig), ha un curriculum che esula dal comico. Giovanissima, é corrispondente per L’Ora di Palermo, testata autorevole di quel periodo, dove firma ampie interviste per la pagina dello spettacolo. Fra i grandi nomi incontrati, Giorgio Gaber, Glauco Mauri, il Maestro Luca Ronconi Andrej Konchalovsky, Antony Queen, Antonio Gadés, Omar Sharif, Robert De Niro.
Anna Maria Barbera esordisce a Firenze con un monologo di cui è autrice. «Sei nata per fare l’attrice» le dirà Giorgio Albertazzi e vince l’ambita borsa di studio per la Bottega Teatrale di Firenze dove si diploma con Vittorio Gassman che vede in lei la tragicità di Elettra. Al di là della maschera comica, anche l’autorevole Gianluigi Rondi individua nell’artista un’intensità drammatica e la incoraggia in tale direzione. La scrittura si fa teatrale e, con quella fierezza tragica che il suo volto racconta, l’autrice dà voce alle umanità ferite difendendo il dono che la femminilità consegna.
Autrice e interprete eclettica, Anna Maria Barbera unisce ai suoi testi la vocalità e fa il tutto esaurito nei più prestigiosi teatri italiani, accompagnata sul palco da una band di raffinati musicisti.